In tempo di crisi ed aumento vertiginoso dei prezzi è necessario prestare maggiore attenzione alle proprie abitudini.
L’ Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile ha diffuso un vademecum contenente le “Indicazioni essenziali per una corretta impostazione degli impianti di riscaldamento a gas”. Si tratta di suggerimenti pratici aventi “lo scopo di agevolare l’attuazione delle misure di contenimento dei consumi di metano per il riscaldamento domestico sulla base del recente decreto del ministero della Transizione Ecologica (del 6 ottobre 2022)”.
La prima parte del manuale richiama le prescrizioni legislative dettate dal Ministero illustrando al cittadino i principali sistemi di gestione degli impianti di riscaldamento di tipo domestico.
La seconda, invece, fornisce indicazioni pratiche per la regolazione degli impianti nelle abitazioni, in base ai dispositivi di regolazione e controllo installati.
Cosa prevedono le misura di risparmio?
Le misure di risparmio previste dal Decreto prevedono per il prossimo inverno:
- nuovi limiti temporali con un’ora in meno di accensione al giorno e stagione ridotta di 15 giorni;
In base alle date stabilite per accensione e spegnimento (che variano in base alle zone climatiche), l’accensione sarà posticipata di 8 giorni e lo spegnimento sarà anticipato di 7. Ci sarà una stretta anche per quanto riguarda il numero di ore giornaliere in cui sarà possibile tenere acceso il riscaldamento: in pratica un’ora in meno rispetto agli anni passati.
- riduzione di un grado delle temperature. L’ altra grande novità del decreto appena approvato dal MiTE riguarda la temperatura massima che bisogna tenere nelle abitazioni, nei negozi e negli edifici pubblici.
Il piano prevede la riduzione di un grado rispetto a quanto previsto dal Decreto legge al momento in vigore (DPR n.74/2013).
In particolare le nuove diposizioni prevedono:
- 17°C (con una tolleranza di + o – 2°C) per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
- 19°C (con una tolleranza di + o – 2°C) per tutti gli altri edifici.
Questi limiti di temperatura riguardano tutti gli altri edifici, pubblici e privati, così come i negozi e gli uffici.
Anche le abitazioni sono ovviamente tenute a seguire le indicazioni, tanto quelle con riscaldamento centralizzato quanto quelle con riscaldamento autonomo. Per queste ultime, si parla più che altro di una forte raccomandazione, in quanto l’attività di controllo risulterebbe difficoltosa.
Per i condomini dotati di riscaldamento centralizzato, invece, sarà l’amministratore a dover far rispettare le direttive ministeriali ed i controlli verranno fatti a campione proprio contattando gli amministratori di condominio.
Queste nuove regole si applicano a tutti i sistemi di riscaldamento alimentati a gas naturale, ad esclusione delle utenze più sensibili come ospedali, case di cura per anziani, scuole, asili nido.
La partenza ritardata dell’accensione dei riscaldamenti
La normativa che regola orari, durata, zone climatiche e gradi di accensione dei riscaldamenti sul territorio nazionale è il DPR n.74 del 2013. Il decreto in questione stabilisce già una diversa regolamentazione in base alla suddivisione del territorio italiano in 6 zone climatiche (dalla A, la più calda, alla F la più fredda).
Ogni zona ha quindi differenti date di accensione e spegnimento, orari e durata del periodo di esercizio. Il nuovo decreto va a modificare proprio questi parametri, in ottica di risparmiare energia a livello nazionale.
Il nuovo decreto zona per zona prevede:
Zona A: rimarranno accesi dall’8 dicembre al 7 marzo per 5 ore al giorno;
Zona B: rimarranno accesi dall’8 dicembre al 23 marzo per 7 ore al giorno;
Zona C: rimarranno accesi dal 22 novembre al 23 marzo per 9 ore al giorno;
Zona D: rimarranno accesi dal 8 novembre al 7 aprile per 11 ore al giorno;
Zona E: rimarranno accesi dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno;
Zona F: non è prevista alcuna limitazione.
Dieci regole per risparmiare sul riscaldamento
Come anticipato è fondamentale rispettare le seguenti regole per poter risparmiare sul riscaldamento e di conseguenza sulla bolletta.
- Eseguire la manutenzione degli impianti. Un impianto consuma ed inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e non presenta incrostazioni di calcare.
Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro.
- Controllare la temperatura degli ambienti. Bastano 19 gradi per garantire il comfort necessario in casa.
Per ogni grado in meno si risparmia fino al 10% sui consumi di combustibile.
- Prestare attenzione alle ore di accensione. Le nuove regole riducono di un’ ora i tempi di accensione finora consentiti.
- Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno.
- Schermare le finestre di notte. Persiane, tapparelle o anche tende pesanti riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
- Non mettere ostacoli davanti ai termosifoni. Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi.
- Non lasciare le finestre aperte troppo a lungo. Per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciare le finestre aperte troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore.
- Fare un check-up alla propria abitazione affidandoti ad un tecnico qualificato e facendo valutare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. In questo modo puoi abbattere i consumi fino al 40%.
- Installare valvole termostatiche, le quali permettono di ridurre i consumi fino al 20%.
- Scegliere soluzioni di ultima generazione. Sostituire il vecchio impianto con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza ed adottando cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici a distanza.