Il cappotto termico è una soluzione tecnica di efficienza energetica applicata alle pareti esterne dell’edificio per frenare, in tutte le stagioni, il flusso termico (dall’ambiente a temperatura più alta a quello a temperatura più bassa). C
L’installazione a regola d’arte del sistema cappotto consente di risolvere gran parte dei ponti termici, che sono punti critici dove si registra la dispersione termica.
Il mercato offre diverse soluzioni, spaziando tra sistemi basati sull’uso di materiali di sintesi, come l’EPS o naturali (cellulosa, canapa, sughero).
L’efficacia del cappotto non è da attribuire al solo isolante scelto; essendo una tecnologia composta da diversi elementi e procedure applicative, funziona come un sistema che va progettato e realizzato con le specifiche regole, che per ogni materiale possono essere diverse, per non rischiare problematiche quali, per esempio, le infiltrazioni d’acqua.
Per quanto riguarda le performance dell’isolamento termico, tutti i materiali che minimizzino il passaggio di energia termica tra due corpi a differenti temperature, che hanno cioè una conducibilità termica molto bassa, di provenienza naturale o sintetica, sono assolutamente confrontabili.
Quali sono i materiali più diffusi per il cappotto?
Il cappotto termico si presta ad essere “interpretato” con molti materiali isolanti diversi: in linea di principio ogni tipo di isolante può essere adatto, purchè risponda al requisito di idoneo all’uso nei sistemi ETICS.
Il materiale più diffuso, per motivi economici e per facilità di posa, è senza dubbio il polistirene espanso sintetizzato (EPS), ma stanno aumentando sensibilmente le richieste di pannelli in fibra di legno, sughero ed altro. Mentre le fibre minerali continuano a crescere costantemente.
La scelta dei materiali: le novità del mercato per soluzioni high quality
Che si tratti di palazzo o casa indipendente, solo un tecnico esperto e certificato saprà consigliare sistema e materiali adatti a raggiungere l’efficienza prefissata dal proprio progetto per quell’edificio.
A partire dagli obiettivi (contenimento energetico e benessere termico indoor), per poter stabilire il miglior “sistema cappotto”, caso per caso, entrano in gioco orientamento dell’edificio, materiale delle pareti, quantità e posizione dei ponti termici, ovvero i punti di discontinuità del materiale, attraverso i quali si verificano le dispersioni termiche e che, in generale, costituiscono una criticità per la salubrità degli ambienti interni. Ed, infine, la finitura. Oggi sempre più produttori sono in grado di offrire sistemi completi, ma può anche capitare che si utilizzino più fornitori, purchè i vari elementi siano tra loro compatibili.
Le regole per l’isolante
Sottoposto ad un carico, il materiale coibentante si riduce di spessore; ne consegue una diminuzione del potere isolante.
Per le applicazioni edili che sono soggette a regole sulla reazione al fuoco, è importante verificare l’Euroclasse di reazione al fuoco del prodotto isolante. I pannelli devono essere posati in modo continuo senza spazi vuoti. Per i materiali soggetti a variazioni dimensionali esistono specifici sistemi di posa. Per applicare in continuità isolanti diversi occorre seguire le indicazioni dei produttori.
I ponti termici, come il mancato isolamento di travi e pilastri, comportano il rischio di danni ed ammaloramenti da condensa.
Dagli elementi base del cappotto ai pacchetti termici completi e brevettati
Al momento dell’acquisto, oltre alle performance del cappotto, entra in gioco anche la necessità di non eccedere con l’aumento di spessore in facciata.
- Ad alte performance. Della gamma di sistemi per cappotto Fassatherm di Fassa Bortolo, Silver Classic è specifico per ridurre le tensioni indotte dai cicli termici.
La prerogativa si deve all’innovativo design della lastra isolante, combinato con le prestazioni di un rasante fibrorinforzato ed una rete d’armatura ad alte performance.
L’addizione della polvere di grafite nella forgiatura della lastra permette al sistema di raggiungere elevate prestazioni termiche con spessori ridotti.
Appartiene alla gamma anche il versatile collante/rasante in più colori. (grigio, bianco, ed extra bianco).
- Per le strutture in legno. Il sistema Wood-Smart di Knauf è un sistema testato e garantito per la posa su strutture in legno di isolanti in EPS e lana minerale.
E’ disponibile con EPS bianco, grigio e, nella versione Smart, con lana di roccia.
In questa versione, la lana di roccia utilizzata è incombustibile (Euroclasse di reazione al fuoco A1) ed assicura anche isolamento acustico.
Questo sistema, innovativo per il settore, ha ottenuto il benestare tecnico tedesco in riferimento all’applicazione su supporti lignei (Z-33.47-889).
Il sistema è indicato anche per l’applicazione su strutture X-LAM.
- Come una muratura. Weber.Therm Robusto Universal di Weber Saint Gobain è un sistema di isolamento termico esterno che coniuga le prestazioni di un sistema a cappotto con la robustezza e la solidità di una muratura tradizionale.
Solido, utilizza intonaci speciali applicati nello spessore di 2 cm, lasciando poi grande libertà estetica per il rivestimento finale.
Garantisce prestazioni di isolamento acustico, traspirabilità, la migliore reazione al fuoco e la possibilità di rinnovo degli elementi nel tempo.
Oltre che nella versione a pittura, il sistema è declinabile anche in altre tipologie di finitura, tra cui la pietra.
- Super impermeabile. Il sistema Renovatherm di Sikkens, in collaborazione con BASF, punta sulle performance dei prodotti di finitura, che svolgono una funzione estremamente importante: oltre a creare un effetto estetico gradevole, assicurano una protezione agli strati sottostanti, creandone uno impermeabile all’acqua piovana.
In questo modo si preservano i componenti del cappotto e si garantisce al tempo stesso un’elevata permeabilità al vapore acqueo, responsabile del fenomeno della condensa.
La gamma completa comprende pannelli in EPS ad elevate prestazioni.
- L’intercapedine d’aria. Isotec Parete di Brianza Plastica propone un sistema di facciata ventilata che, in un’unica soluzione tecnica, forma il cappotto termoisolante e fornisce la struttura di supporto per la finitura esterna di rivestimento.
Il pannello isolante, infatti, è dotato di correntino portante forato che crea una camera d’aria ventilata tra pannello isolante e finitura.
La parte ventilata è una versione del “cappotto”, che in più prevede un’intercapedine di aria tra isolante e rivestimento. Tale lamina d’aria serve ad evitare la condensa tra gli strati.
Il pannello isolante è protetto da una lamina di alluminio impermeabile.
- In lana di roccia. REDart di Rockwool si basa sull’uso di un pannello in lana di roccia a doppia densità, materiale formato al 97% da materiali minerali (basalto, gabbro) e riciclati.
Assicura comfort abitativo invernale ed estivo, traspirabilità della facciata, protezione dell’edificio dal fuoco e durabilità, con possibilità di applicazione su molte tipologie di supporto.
E’ un sistema completo che comprende anche il collante, i fissaggi meccanici, il rasante, la rete di armatura e numerosi tipi di finitura.
Questo materiale è adatto anche per edifici con volumi irregolari.
- Lana di vetro: riciclata e riciclabile. Isover Clima34 G3 di Isover Saint Gobain è un pannello in lana minerale, con un indice di conducibilità termica pari a 0.034, valore molto basso.
La struttura a celle aperte della lana di vetro gli conferisce particolari prestazioni di isolamento termico e traspirabilità; mentre l’intreccio delle fibre di cui è composta crea una moltitudine di pori che trattengono l’aria, impedendo al calore di passare attraverso il muro.
- Un pannello sandwich. Il pannello Classe SK di Stiferite è in schiuma polyiso espansa senza l’impiego di CFC o HCFC, rivestito su entrambe le facce con velo vetro saturato, specifico per le applicazioni dall’esterno. Stabile e compatibile (aderisce a rasanti, intonaci e collanti) viene usato per le applicazioni del cappotto sotto intonaco sottile, oltre che per la correzione di ponti termici.
Per una posa corretta, questi sono gli step da seguire:
- Partenza a terra. In corrispondenza della quota “0” del sistema, occorre posare in bolla un profilo di partenza. Qualora questo punto risultasse in corrispondenza del marciapiede, il profilo va fissato ad almeno un cm dal piano di calpestio.
- Posa e fissaggio. I pannelli vanno posati formando file orizzontali, dal basso verso l’alto, con giunti sfalsati. In corrispondenza degli spigoli le teste dei pannelli dovranno essere alternate.
- Spigoli, rientranze. Sono da proteggere con appositi profili in lega di alluminio, a loro volta rinforzati con strisce di rete in fibra di vetro.
- Armatura e finitura. L’intonaco armato va realizzato sull’isolante mediante applicazione di un primo strato di rasante. Su questo, ancora fresco, va poi posizionata ed annegata la rete di armatura in fibra di vetro.
Nei sistemi a cappotto la base è fondamentale. Un corretto raccordo tra isolante e terreno evita di esporre il materiale a rischi derivanti per esempio dall’umidità da risalita, garantendone la stabilità dimensionale e la durata.
Allo scopo si possono utilizzare pannelli di diverso tipo. Tra quelli messi a punto in modo specifico, spesso si ricorre a quelli in polistirene espanso sinterizzato, che offrono garanzia di stabilità dimensionale, particolarmente importante nel sistema cappotto.
In genere questi hanno sulla superficie una particolare “pelle” per impedire l’assorbimento dell’acqua e limitare la risalita dell’umidità dal suolo.
Ve ne sono alcuni che presentano una serie di incisioni per indicare e limitare l’area nella quale applicare il collante, dalla posa facilitata e velocizzata.
I riferimenti normativi da tener presente per il sistema cappotto
- ETAG 004: linee guida tecniche europee per sistemi isolanti a cappotto e per esterni con intonaco.
- ETAG 014: linee guida tecniche europee per tasselli in materiale plastico per sistemi isolanti a cappotto.
- EN 13162: isolanti termici per edilizia- Prodotti di lana minerale (MW).
- EN 13163: isolanti termici per edilizia- Prodotti di Polistirene Espanso Sinterizzato (EPS)
- UNI EN 13499: isolanti termici per edilizia. Sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS) a base di polistirene espanso.
- UNI EN 13500: isolanti termici per edilizia. Sistemi compositi di isolamento termico per l’esterno (ETICS) a base di lana minerale.