Il tema dell’efficienza energetica è molto sentito, in Italia come in molti altri Paesi. Non solo per una questione di riduzione dei consumi – quanto mai necessaria sia in termini di risparmio economico che di impatto ambientale – ma anche per migliorare il comfort abitativo.
Un buon isolamento di un edificio, infatti, è fondamentale per ridurre la dispersione di calore, un fenomeno che, se non si prendono i provvedimenti adeguati, comporta un aumento dei consumi per il riscaldamento, necessario per mantenere una temperatura gradevole in casa.
Il problema, comunque, si pone anche in estate, perché il caldo penetra tra le mura domestiche rendendo l’ambiente poco confortevole, a meno che non si utilizzi un condizionatore.
Per rispondere alla questione relativa al cappotto termico: pro e contro, occorre considerare che investire sull’isolamento della propria casa significa migliorare in generale il comfort abitativo.
Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sul cappotto termico, dall’installazione ai vantaggi (ed eventuali svantaggi) di questo intervento.
Cappotto termico: pro e contro. Cos’è e come funziona il cappotto
Prima di capire quali siano i pro e i contro del cappotto termico, bisogna sapere in cosa consiste e come funziona.
Il cappotto termico è formato da una serie di pannelli prefabbricati che vengono applicati sulle pareti o sulla facciata di un edificio, a creare una sorta di guscio protettivo il cui obiettivo è migliorare l’efficienza energetica, riducendo la dispersione di calore e accrescendo anche l’isolamento acustico.
Nonostante si senta parlare di cappotto termico solo relativamente da pochi anni – complici anche i diversi incentivi statali promossi in proposito – si tratta di una tecnologia edilizia che esiste da almeno 50 anni e che in alcuni Paesi (per esempio quelli del Nord Europa) era già ampiamente diffusa prima che prendesse piede anche in Italia.
Il cappotto termico può essere applicato esternamente o internamente. Nel primo caso, i pannelli vengono installati sulla facciata dell’immobile, garantendo buoni risultati in termini di isolamento termico, ma presentando in media costi più elevati e tempi più lunghi per la manodopera. Per eseguire questi lavori si possono noleggiare piattaforme aree
Per quanto riguarda sempre il cappotto termico esterno, l’applicazione segue solitamente un iter ben preciso, che si articola in questo modo:
- Un primo strato adesivo di materiale da coibentazione viene applicato direttamente sulla facciata del fabbricato;
- In seguito viene montato il pannello isolante che può essere costituito da materiali sintetici (per esempio PVC) o naturali, come lana di roccia o sughero;
- Viene sistemato un primo strato di rivestimento;
- Un secondo rinforzo di isolamento, più sottile, viene posto sopra il primo;
- Viene applicato il rivestimento finale.
Un aspetto importante è di natura estetica: occorre infatti sapere che, una volta terminati i lavori, l’aspetto esteriore dell’edificio rimane identico a prima e che il cappotto termico sarà praticamente invisibile.
Cappotto termico: pro e contro. I costi
Una voce che sicuramente interessa tutti coloro che vorrebbero effettuare un intervento di applicazione del cappotto termico è quella relativa alla spesa. Tuttavia, è importante sottolineare che i costi dipendono molto dal tipo di materiale isolante prescelto.
Ponendo di dover ricoprire una superficie di 100 mq, si va dai 50 euro circa al mq (inclusa la manodopera) per il sughero o la fibra di legno ai 70-80 euro per la lana di vetro o la lana di roccia. Considerando la metratura presa in esame, quindi, la spesa per i lavori si attesterebbe in un range compreso tra i 4.000 e gli 8.000 euro.
Nel caso, invece, si opti per il cappotto termico interno, l’applicazione è più veloce, perché occorre meno materiale isolante, dal momento che lo strato che viene applicato sulle pareti interne è più sottile e ciò significa costi inferiori e tempistiche molto più breve per il lavoro. Per contro, in confronto al cappotto termico esterno, quello interno si dimostra meno efficace in termini di isolamento.
Cappotto termico: pro e contro. I benefici ambientali
Uno dei principali vantaggi che comporta la scelta di installare un cappotto termico consiste nel ridotto impatto ambientale. Migliorare l’efficienza energetica di un edificio, infatti, significa diminuire il consumo di energia e, di conseguenza, avere meno emissioni di CO2 nell’atmosfera.
Ma non solo: una casa efficiente dal punto di vista energetico riceve anche una migliore certificazione energetica, che contribuisce ad aumentarne il valore; un aspetto sicuramente importante, qualora si pensi di vendere l’abitazione.
Cappotto termico: pro e contro. La riduzione dei consumi
Tra i pro del cappotto termico va annoverata anche la voce relativa alla riduzione dei consumi, derivante da una minore dispersione di calore in inverno e all’evitare un eccessivo surriscaldamento dell’abitazione durante l’estate.
Ciò significa rendere la propria casa termoautonoma, consumando molto meno riscaldamento e, durante la bella stagione, aria condizionata.
Cappotto termico: pro e contro. I risparmi in bolletta
Un terzo grande vantaggio del cappotto termico è di natura economica: consumare di meno, infatti, vuol dire spendere di meno per gli impianti, risparmiando molti soldi.
Cappotto termico: pro e contro. Gli svantaggi di questo intervento
Migliorare l’isolamento della propria abitazione è vantaggioso dal punto di vista del comfort abitativo, dell’impatto ambientale e dei risparmi in bolletta. Tuttavia, è un intervento che presenta anche dei contro, tra cui:
- Il costo iniziale di messa in opera: l’acquisto e l’installazione dei pannelli isolanti può comportare un esborso notevole, anche se per ammortizzare la spesa è possibile usufruire dei bonus statali dedicati;
- L’iter burocratico per dare il via ai lavori, che può rivelarsi più lungo del previsto, in particolare se si tratta di un condominio. In questo caso, infatti, non solo occorre il consenso della maggioranza dei condomini per effettuare l’intervento, ma bisogna anche verificare che tutti gli appartamenti dello stabile siano a norma, in modo da poter procedere senza intoppi ai lavori. L’applicazione del cappotto termico, inoltre, è considerato un intervento di manutenzione straordinaria, perciò devono essere comunicati inizio, avanzamento e termine dei lavori. Occorre altresì considerare l’aspetto relativo all’occupazione di suolo pubblico: il cappotto termico, anche se non deturpa l’estetica dell’edificio, ne aumenta però il volume, riducendo di conseguenza lo spazio fruibile sul marciapiede e la distanza con le altre case vicine, tutti aspetti che richiedono appositi controlli di conformità da parte degli organi competenti. Infine, un ultimo elemento da valutare è legato agli eventuali vincoli paesaggistici, che riguardano in particolare edifici storici o di valore architettonico, per i quali l’applicazione del cappotto termico potrebbe scontrarsi con problemi relativi alla salvaguardia del paesaggio urbano.
È comunque importante sottolineare che questi aspetti negativi possono essere tranquillamente risolti avvalendosi dell’aiuto di professionisti specializzati e che, di conseguenza, installare un cappotto termico presenta nel complesso più “pro” che “contro”.