Il Bonus ristrutturazione è stato rinnovato per il 2023 e per tutta la durata del 2024, con conferma della detrazione del 50% delle spese sostenute, ripartite su dieci quote di uguale importo.
Il bonus continua ad essere riconosciuto fino ad un massimo di 96 mila euro per ogni unità immobiliare.
Cosa prevede nel dettaglio il bonus ristrutturazione 50%?
Il bonus per la ristrutturazione è stato rinnovato con detrazione IRPEF al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio pagati fino al 31 Dicembre del 2024.
Per tutte le somme pagate a partire dal 1 Gennaio 2025, invece, tornerà in vigore il vecchio bonus ristrutturazione ‘ordinario’ di cui all’art. 16 comma 1 del decreto legge n. 63 del 2013, che prevede la più bassa detrazione del 36% e l’importo massimo di spesa detraibile di 48mila euro per ogni unità immobiliare.
Il bonus ristrutturazioni edilizie può essere usato anche più volte, fino a concorrenza dell’ammontare massimo (ovvero 96mila euro). La detrazione non può essere richiesta per due volte per il medesimo lavoro. Ma può essere chiesta per i lavori di ristrutturazione di un immobile ed i successivi lavori di ampliamento del garage pertinente all’unità immobiliare stessa.
Fino al fino al 31 Dicembre 2024, come alternativa alla detrazione, è possibile ai sensi del Decreto Rilancio n. 34 del 2020 anche chiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Bonus Ristrutturazione 50%: chi può usufruirne?
La Legge di Bilancio 2023 non prevede novità o modifiche che riguardino i soggetti ammessi a chiedere il bonus ristrutturazione. Quest’ultimo per il 2023-2024 può essere richiesto da:
- proprietario dell’unità immobiliare, nonché dal nudo proprietario
- chiunque abbia un diritto reale di godimento sul bene
- comodatario o inquilino dell’unità
- imprenditori individuali (ma solo per immobili adibiti ad abitazione)
- soci di società semplici e cooperative e dagli altri soggetti indicati nell’art. 5 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi
Anche per i prossimi due anni spetta la legittimazione ad utilizzare il bonus:
- ad un familiare convivente del possessore o detentore del bene immobile,
- al convivente fuori dal matrimonio o parte dell’unione civile,
- al coniuge separato purché gli sia assegnato il bene immobile intestato all’altro coniuge
Possono richiedere il bonus ristrutturazione anche i condomini per i lavori sulle parti comuni (manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo e restauro/ristrutturazione edilizia). Ne sono un esempio i lavori di risanamento sulle zone comuni, di installazione di un ascensore o di sistemi contro l’effrazione.
Anche per i condomini, vale sempre il limite della detrazione al 50% fino a 96mila euro di spesa per ogni unità immobiliare.
Quali spese sono ammesse dal Bonus Ristrutturazione?
I lavori ammessi a partecipare al Bonus Ristrutturazione, anche per il 2023-2024, sono quelli legati agli interventi di restauro e di ristrutturazione del patrimonio immobiliare. Si tratta di:
- realizzazione di posti auto o di box auto
- ristrutturazione o costruzione degli edifici (anche non abitativi) che hanno subito danni da calamità naturali, purché sia stato dichiarato lo stato di emergenza
- interventi per bonificare l’amianto
- lavori per contrastare il compimento di atti illeciti da parte di terzi (come installazione di grate, saracinesche, vetri anti-sfondamento, cancellate, porte blindate)
- lavori per la sicurezza domestica (come l’implementazione di sistemi di antifurto)
- lavori anti-sismici (se eseguiti nei centri storici, devono essere non su singoli edifici, ma su più edifici in base ad un unico progetto);
costruzione di scale interne - opere volte a ridurre gli infortuni domestici e al rafforzamento della sicurezza (come per esempio installazione di vetri anti-infortuni, corrimani)
- costruzione/ristrutturazione di servizi igienici
- realizzazione di porte, finestre, balconi, mansarde, o trasformazione del balcone in una veranda
- demolizione e ricostruzione purché non comportino ampliamento del volume dell’immobile
- eliminazione di situazioni di degrado
- installazione di ascensori ed altri lavori volti ad eliminare le barriere architettoniche facilitandone la mobilità interna/esterna delle persone con gravi disabilità. Questa detrazione è riconosciuta limitatamente alle spese investite per lavori sull’immobile e non all’acquisto degli strumenti
- interventi per migliorare l’efficienza energetica o il risparmio energetico (come l’installazione di un impianto fotovoltaico, purché direttamente finalizzato a fornire energia all’abitazione, e con attestazione del risparmio energetico ottenuto)
- lavori per contenere l’inquinamento acustico e per la cablatura degli edifici
- tutti gli altri interventi di manutenzione straordinaria, risanamento conservativo e restauro e ristrutturazione edilizia, (elencati all’art. 3, lettere b, c e d del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001)
Gli interventi di manutenzione ordinaria per le singole unità immobiliari concorrono al bonus ristrutturazione solo se sono inseriti all’interno di un più grande intervento di ristrutturazione dell’immobile.
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Spese secondarie ammesse al Bonus Ristrutturazione
Oltre alle spese principali sopra elencate, il Bonus Ristrutturazione può essere applicato anche alle seguenti spese:
- spese di acquisto dei materiali per i lavori
- spese di messa in regola degli edifici
- costo della relazione di conformità dei lavori svolti
- spese dovute per le perizie ed i sopralluoghi, nonché i costi della progettazione e altre prestazioni professionali, le imposte (come l’IVA, l’imposta di bollo, le tasse dovute per la comunicazione dei lavori e per le autorizzazioni), nonché gli oneri di urbanizzazione
- costi collegati alla realizzazione degli adempimenti dovuti ai sensi del regolamento di attuazione dei lavori agevolati, ai sensi del decreto 41/1998.
Anche per i prossimi due anni, resta possibile accedere all’IVA agevolata al 10% sugli interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Quando scade il Bonus Ristrutturazioni 50%?
Dal momento che dal 1 Gennaio 2023 sarà possibile usufruire ancora del Bonus Ristrutturazioni, grazie ad un credito d’imposta del 50%, su una spesa massima di 96.000€, quindi per un beneficio complessivo di 48.000€.
Grazie a tale agevolazione è possibile detrarre il 50% delle spese per la ristrutturazione di un immobile ad uso abitativo, per un massimo di spesa di 96mila euro.
Il Bonus risulta prorogato anche per l’anno successivo 2024, inglobando a partire dal prossimo anno anche le spese legate alla rimozione delle barriere architettoniche. Per quest’ultime è previsto, fino al 31 Dicembre 2022, un bonus a sé stante, che non è stato prorogato al 2023.
Come richiedere il Bonus Ristrutturazione?
Come anticipato, il Bonus Ristrutturazione è una detrazione fiscale al 50%, su un massimo di spesa documentabile di 96.000€, la quale prevede una suddivisione in 10 rate annuali, di pari importo.
Ogni attività di intervento deve essere documentabile e rendicontabile con scontrino parlante.
Oltre alla precisa contabilità degli interventi edilizi effettuati, per usufruire della detrazione è necessario indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile.
Per quanto riguarda invece l’identificazione di chi detiene il diritto di beneficio della casa, bisogna presentare gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione.
Per ottenere la ripartizione del credito maturato in 10 rate annuali, si può procedere sia tramite modello unico che 730, al momento della dichiarazione dei redditi.
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