E’ senz’altro il finanziamento più diffuso, con i tassi di interesse ai minimi storici risultata particolarmente conveniente
Dai dati diffusi da ABI (Associazione Bancaria Italiana) emerge che i prestiti a famiglie ed imprese registrano una crescita su base annua pari allo 0,5%.
In particolare, l’ammontare totale dei mutui delle famiglie registra una variazione positiva del +2,4% su base annua.
Questo è spiegato anche dai tassi di interesse sulle nuove operazioni di finanziamento che permangono su livelli particolarmente bassi: il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è infatti risultato pari all’1,85%.
Ecco perché il tema “mutuo” resta uno dei più sentiti, in particolare quello che rende possibile l’acquisto della prima casa, ancora è il maggior investimento della maggior parte degli Italiani.
Spread e TAEG: due valori importanti
Qualunque sia il tasso scelto, lo Spread è un dato fondamentale di cui tener conto: più sarà basso, minori saranno gli interessi da restituire.
Il TAEG invece rappresenta il costo finito del finanziamento. Vale a dire: tasso, spread e spese accessorie, di perizia e l’istruttoria, previste per la sottoscrizione del mutuo.
Conoscere questo valore equivale quindi a conoscere il costo reale del mutuo.
Le variabili da considerare
Disciplinato dall’Art. 1813 del Codice Civile, il mutuo è un tipo di contratto tra due soggetti: il mutuante, vale a dire chi eroga una somma di denaro o altri beni economici, ed il mutuario, chi si impegna a restituire quanto ha preso in prestito entro un determinato lasso di tempo.
Può essere anche a titolo gratuito (senza alcun interesse), mentre la stragrande maggioranza delle volte è a titolo oneroso.
Oltre alla cifra di partenza, occorrerà aggiungere un corrispettivo (l’interesse), maturato nel tempo che intercorre tra il prestito ed il saldo totale del debito.
E’ proprio il caso del mutuo bancario richiesto per la compravendita di immobili o di ristrutturazioni di edifici.
Oppure quello richiesto da un imprenditore per attività commerciali (sviluppo ed ampliamento, ricerca, ecc).
Esiste più di un mutuo, ognuno diverso dall’altro, con caratteristiche stabilite da ciascun istituto di credito per tentare di personalizzare il più possibile il servizio al cliente.
- Finalità. Il primo punto distintivo di questo particolare tipo di contratto è lo scopo per cui viene richiesto. Il più frequente è l’acquisto di un immobile, seguono la costruzione di una casa o la sua ristrutturazione.
- Tasso d’interesse. Questo valore, che dovrà essere corrisposto a chi presta il denaro, è sempre espresso in percentuale.
- Tutti i tassi possono essere controllati ogni giorno sui quotidiani finanziari ed online. Mentre ogni trimestre la Banca D’Italia pubblica i tassi medi delle operazioni di finanziamento per la definizione del tasso usuraio.
- Durata. Anche il tempo concordato per la restituzione entra a far parte dei parametri da considerare. Può essere da 5, 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Raramente supera quest’ultima dilazione.
- Rimborso. Si possono avere durata e rata costanti, durata costante ma rata variabile o durata variabile e rata costante. Quest’ultimo è detto anche rimborso flessibile, poiché permette al debitore di avvantaggiarsi dell’elasticità del tempo di restituzione.
Tipologie di mutuo per la casa
Tra le varie tipologie di mutuo per la casa vi sono il mutuo immobiliare, finalizzato all’acquisto della casa.
Si tratta di un prestito ipotecario per cui l’immobile fa da garanzia. Dal punto di vista del fisco, una parte degli interessi e delle spese accessorio si detrae dalle tasse.
E chi acquista case in regola con le più nuove indicazioni ecologiche, può ottenere un prestito agevolato.
Può essere fondiario o ipotecario: entrambi si fanno forti dell’ipoteca della casa.
Il primo è un finanziamento a medio e lungo termine (minimo 18 mesi, massimo 30 anni) che può essere acceso soltanto se si ha una di queste tre esigenze:
- Acquisto di una prima casa, l’abitazione principale;
- Costruzione della prima casa;
- Ristrutturazione di quell’abitazione che diventerà la principale.
Inoltre il finanziamento non deve superare l’80% del valore dell’abitazione.
Il mutuo ipotecario è un finanziamento che prevede la restituzione della cifra finanziata non prima dei 5 anni. Oltre che per l’acquisto di una casa, può avere altre finalità.
Non ha limiti particolari, se non quelli dettati dalla banca per quanto riguarda la solvibilità del singolo cliente. Inoltre, può essere erogato anche per somme superiori all’80% del valore dell’immobile.
Mutuo per la casa: costi da sostenere ed agevolazioni previste dalla legge
Per l’istruttoria della pratica si versa in banca una cifra pari fino allo 0,5% dell’importo finanziato, oltre al pagamento della perizia sull’immobile, per accertarne il valore.
Obbligatoria anche l’assicurazione della casa per incendio e scoppio, il cui costo dipende dal valore dell’immobile e dalla durata del mutuo. Si paga in un’unica soluzione al momento del rogito oppure in quote mensili accorpate alla rata del finanziamento.
Talvolta è richiesta un’assicurazione sulla vita del cliente che però non è obbligatoria.
Ci sono inoltre altre spese del notaio che variano da professionista a professionista. La sua fattura, se si tratta della prima casa, è detraibile al 19%.
Gli altri oneri accessori al mutuo detraibili sempre al 19% per l’abitazione principale sono: le spese di perizia e di istruttoria, la commissione richiesta dagli istituti di credito per la loro attività di intermediazione, la provvigione per scarto rateizzato nei mutui in contanti, la penalità per anticipata estinzione, le quote di rivalutazione dipendenti da clausole di indicizzazione, le perdite su cambio per i mutui contratti in valuta estera, l’imposta per l’iscrizione o la cancellazione di ipoteca e l’imposta sostitutiva sul capitale prestato.
Anche per il 2019 sono state confermate le agevolazioni fiscali in vigore l’anno scorso per chi acquista un immobile, in particolare se si tratta della prima casa. Anche alcune spese legate al mutuo si possono detrarre.